domenica 10 marzo 2013

Arti Marziali e Sport da Combattimento

Cominciamo a diversificare un po' questo blog.
I pensieri di oggi riguardano un argomento a me caro: le arti marziali. Sono sempre stato attratto fin da piccolo da queste arti di combattimento, sono poi diventato praticante di Kung Fu Shaolin e ho avuto modo anche di allenarmi in diversi stili.
Ovviamente mi sono interessato anche alla parte pratica, al combattimento vero e proprio e sono arrivato alla conclusione che non esistono competizioni dove si possa veramente mettere alla prova la propria abilità, in quanto quelli che a volte vengono chiamati tornei di Arti Marziali in verità sono tornei di Sport da Combattimento.
Anche quelli dove il contatto è pieno come nel MMA, UFC ecc, dove anche le regole sono portate al minimo per garantire si una più ampia gamma di tecniche, ma preservando comunque un minimo della salute degli atleti (i famosi colpi bassi e dita negli occhi sono sempre vietati).
Ovviamente di quelle regole non possiamo farne a meno sennò risulterebbe un massacro in stile gladiatori romani dove non c'era nessuna remore a togliere la vita ad un uomo.
Rimangono comunque le categorie di peso.
Per una mentalità sportiva ha senso, gareggiare con quelli dello stesso peso, come dire: tra chi ha la stessa forza vince quello più abile.
In questo modo però non si può decretare chi sia il lottatore migliore. Se per strada vengo aggredito, non è che sarà sempre della mia stessa corporatura.
C'è da dire, per essere precisi, che questa limitazione scompare in alcune competizioni dove il limite di peso scompare dopo un certo peso (ad esempio dai 100 Kg in su, dipende dall'organizzazione).
Ma il peso non è solo forza, è anche lentezza, il campione dei pesi massimi teoricamente potrebbe essere sconfitto dal campione dei pesi piuma per via della sua velocità.
Parliamo sempre di teoria.
Una volta in Cina un campione di arti marziali era campione se sconfiggeva chiunque gli si presentasse davanti.
Come alcune testimonianze che abbiamo di Bruce Lee, che non aveva coppe o cinture per dimostrare la sua bravura, ma coloro che lo sfidavano privatamente dichiarano che non importava quanto grosso fosse lo sfidante: lui li menava di brutto.
Mi chiedo: se ci fosse un torneo dove non ci fossero categorie di peso, aperto ad ogni stile di combattimento, quanti sarebbero pronti a mettersi in gioco?
Fatemi sapere la vostra opinione al riguardo con i vostri commenti.

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